mercoledì 10 giugno 2020

Step:#25- Cala il Sipario...

La Sintesi Finale


Bentornati su Deus Ex Macina,
siamo ormai giunti al termine di questo blog.
Lo so, è una grande perdita.
Prima che la nostalgia e il dolore abbiano il sopravvento, indulgiamo con un ultimo sguardo al nostro percorso cosparso di farina...
La macinatura è un'azione insita nella nostra storia, evolutasi nel tempo per soddisfare le nostre esigenze alimentari, scientifiche e ricreative (basti pensare al tabacco).
Tra i primi strumenti atti alla macinatura ritroviamo il mortaio e pestello, fondamentale per la polverizzazione di erbe e minerali per la medicina antica, e il levigatoio, un'utensile dedicato alla raffinazione dei cereali. Entrambi risalgono a ben prima del 1500 a.c., essendo citati nell'arte e nei testi dell'antico Egitto.
Nei secoli successivi assistiamo alla comparsa dei primi mulini a forza animale, macchine dotate di una macina a clessidra mossa da un asino o da schiavi, impiegate esclusivamente per la produzione di farine.
Questi mulini rudimentali rimasero in uso fino all'VIII secolo d.c., quando l'abolizione della schiavitù in Europa portò alla diffusione su larga scala dei nuovi mulini ad acqua e a vento.
Infine nel corso della prima rivoluzione industriale presero piede i moderni mulini a sfere ed i mulini a rulli, che ancor'oggi sono i macchinari più all'avanguardia nel campo della macinatura, grazie alla loro alta efficienza e versatilità.
Parallelamente a questa prolifera evoluzione dei mulini assistiamo allo sviluppo di tecnologie più consone all'ambiente casalingo e di bottega, quali il macinacaffè e i trincia-tabacco.
Nel primo caso ritroviamo uno strumento ideato originariamente nel corso del XVI secolo, in seguito all'importazione in Europa del caffè, ma che divenne di uso comune soltanto in seguito alla seconda rivoluzione industriale, che ne permise la produzione di massa da parte di numerose aziende, quali la Peugeot.
Nel caso dei trincia-tabacco invece ci troviamo d'innanzi ad uno strumento prettamente moderno, tuttavia ispirato agli antichi macina spezie, che conobbe la sua fioritura agli inizi del '900. Ciò che affascina di questo strumento è la sua evoluzione nella cultura di massa, passando da strumento per i farmacisti, al migliore amico degli amanti della marijuana (escalation inaspettata, ma apprezzabile...).
Infine, sebbene la macinatura sia generalmente associata all'ambito industriale, possiamo ritrovarla anche in altre discipline come l'arte e la letteratura. Ricordiamo ad esempio "Le Metamorfosi" di Apuleio, "Il Mulino" di Gialal Ad-Din Rumi e i celeberrimi mulini di Monet.
Vi ringrazio per la vostra attenzione, e spero che abbiate apprezzato!




Step:#24- Grind Cloud

Bentornati su Deus Ex Macina,
oggi vi propongo una nuvola di parole che riassume i concetti chiave della macinatura.

Spero che abbiate apprezzato, al prossimo post!

Step:#23- Pubblicità Interplanetaria

Bentornati su Deus Ex Macina.
Nello scorso post abbiamo teorizzato una tecnologia che potesse rivoluzionare la macinatura, ora non ci resta che pubblicizzarla.


Spero che abbiate apprezzato, al prossimo post!

Step:#22- Follia a Microonde

La Macinatura nel Futuro

Bentornati su Deus Ex Macina.
Come abbiamo avuto modo di constatare, le tecniche della macinatura si sono evolute nel tempo, passando da primi rudimentali strumenti a massicci mulini industriali.
Nell'attesa di scoprire cosa ci serbi il futuro possiamo esagerare con la fantasia e "teorizzare" delle rivoluzionarie tecnologie.
Con vago orgoglio vi presento dunque "Quake", il mulino a microonde!
 "Quake", mulino a microonde
L'idea si basa sul concetto fisico di risonanza, principio per il quale si può  massimizzare l'oscillazione di un sistema sottoponendolo a delle onde elettromagnetiche di una precisa frequenza. Una volta identificata la frequenza di risonanza del materiale in esame, si può dunque generare un grande sforzo fisico nel corpo designato, portandolo eventualmente alla rottura.
Vi basti pensare al classico bicchiere infranto dal suono, il principio è il medesimo.
Per aumentare il potenziale distruttivo del fenomeno si può aumentare il numero di fonti di onde, disponendole ad'una distanza dal corpo proporzionale alla lunghezza d'onda richiesta, causando un'interferenza costruttiva, e conseguenzialmente un maggiore sforzo fisico.
Non ci resta che convogliare con una tramoggia le materie prime nel centro della macchina, per sfruttare al massimo l'interferenza dei vari emettitori, e predisporre una zona di raccolta per i prodotti.
Spero che abbiate apprezzato l'approfondimento di oggi, al prossimo post!

sabato 30 maggio 2020

Step:#21- Corso d'aggiornamento per mulini

La Macinatura nei Brevetti

Bentornati su Deus Ex Macina.
Sezione del mulino di Pausch e Wolfrum
Nei post precedenti ci siamo imbattuti nel mulino a sfere, una macchina sviluppata nel corso della prima rivoluzione industriale che polverizza le materie prime sfruttando gli impatti di numerose sfere metalliche, all'interno di un contenitore cilindrico che ruota ad alta velocità.
Nonostante la sua efficienza il un mulino a sfere presentava un difetto notevole, ovvero la difficoltà nella separazione del prodotto finito dai corpi abrasivi al termine della lavorazione.
Questo problema è stato risolto da Horst Pausch e Jan Wolfrum, che nel 2010 brevettarono un rivoluzionario prototipo di mulino a sfere, che ancor oggi è largamente diffuso.
Come i suoi predecessori il mulino di Pausch e Wolfrum presenta una camera di macinazione cilindrica, dotata di un accesso per le materie prime e di uno per i prodotti, situati alle estremità opposte della macchina. All'interno della camera si trova un massiccio agitatore dotato di lame radiali, che assicura la dinamicità delle risorse e dei corpi abrasivi. L'interno dell'agitatore risulta cavo, fungendo da alloggio per il dispositivo di separazione, che avvolge il tubo d'uscita del mulino. Questo dispositivo è costituito da due componenti: l'elemento di separazione, che impedisce la fuga delle sfere abrasive, e l'elemento dinamico, dotato di pale radiali che assicurano la fuoriuscita del prodotto finito.
Spero che abbiate apprezzato questo approfondimento, al prossimo post!
Fonte:
https://patents.google.com/patent/US8794558B2/en?q=ball+mill&language=ITALIAN,ENGLISH

venerdì 29 maggio 2020

Step:#20- Esperti in Materia

Il Materiale della Macinatura


Bentornati su Deus Ex Macina,
oggi ci occupiamo di un tema un po' particolare, ricercando il materiale che ha segnato la storia della macinatura. Questa volta sarà particolarmente facile, infatti ci basterà pensare all'oggetto chiave dell'azione: la macina. Fino alla metà del XIX secolo l'uomo ha realizzato le proprie macine utilizzando le parti più dense di una roccia sedimentaria silicea, che per via del suo impiego piuttosto specifico prese il nome di "pietra molare".
Tuttavia cos'è? Si definisce una roccia sedimentaria una pietra formatasi per sovrapposizione di diversi strati di sedimenti di varia origine, nel nostro caso dall'erosione di silicati.
Spero che abbiate apprezzato l'approfondimento di oggi, al prossimo post!
Fonte:

Step:#19-Nuovi Orizzonti

La Macinatura nella Scienza Applicata


Bentornati su Deus ex Macina,
Mulino a sfere
è ora di ampliare i nostri orizzonti tematici. Fin ora ci siamo concentrati quasi esclusivamente sull'ambito alimentare, tralasciando un impiego fondamentale della macinatura: la frantumazione dei minerali. Si tratta di una pratica attualmente distinta in micronizzazione e polverizzazione, a seconda del diametro del prodotto finale. La tecnica da sempre ricopre un ruolo fondamentale nella chimica e nell'alchimia(se abbiamo un po' di fantasia). Data la longevità della pratica, ritroviamo vari strumenti atti alla polverizzazione dei minerali, che vanno dal mortaio e pestello fino ai moderni mulini a sfere.
Quest'ultimo è senz'altro una macchina affascinate che venne teorizzata già nell'antichità, ritrovando la sua applicazione solamente durante la prima rivoluzione industriale; il mulino consiste in un grande contenitore cilindrico cavo, capace di ruotare ad alta velocità, che contiene diverse sfere metalliche di diametro variabile. Una volta caricata la macchina le sfere impatteranno violentemente sui minerali, portando ad una polverizzazione particolarmente efficace.
Nonostante queste pratiche possano sembrare lontane dalla nostra quotidianità, siamo circondati da prodotti chimici derivanti da polveri minerali. Uno dei più comuni è il talco borato, un prodotto di cosmetica usato come lenitivo e antisettico, realizzato con polvere di talco e acido borico.
Polvere da sparo
Un esempio più datato, ma di fondamentale importanza, è la polvere da sparo, inventata in Cina nel IX secolo durante la dinastia Tang. Si tratta del primo esplosivo realizzato dall'uomo, ottenuto mescolando polveri di zolfo, carbone e salnitro in quantità variabili, creando un composto altamente infiammabile e capace di produrre elevate quantità di gas in breve tempo, giustificandone l'impiego su larga scala nei secoli successivi.
Spero che abbiate apprezzato l'approfondimento di oggi, al prossimo post!

Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Talco_(cosmetico)
https://en.wikipedia.org/wiki/History_of_gunpowder
                                                         https://en.wikipedia.org/wiki/Ball_mill

Step:#18- Passione Familiare

La Macinatura nella Cronaca


Bentornati su Deus Ex Macina.
Come potrete immaginare oggi ci occuperemo di cronaca giornalistica, tuttavia, essendoci già occupati della macinatura "contemporanea" nei post precedenti, ci concediamo un piccolo excursus dando un'occhiata a notizie meno recenti.
A tal proposito vi riporto un articolo de "Il Giorno" pubblicato nel 2012, che descrive la rinascita di un antico mulino nel comune di Colorina. Si tratta di un'attività familiare che si perpetua dal 1853, quando Erminio Zamboni, bisnonno dell'attuale propietario, realizzò l'edificio. Il mulino venne in seguito ristrutturato da Aldo, il nipote, che sfruttando le sue competenze nella costruzione di dighe e nella lavorazione del ferro, sostituì la struttura portante in legno con una in metallo, assicurando la stabilità e la longevità all'edificio. Arriviamo infine al 2012, quando il mulino viene ereditato da Marino Zamboni; questi, alterando la sua professione attuale a quella di mugnaio, prosegue l'attività di famiglia con dedizione, soprattutto in tempi di crisi. Infatti, a causa delle difficoltà economiche di quegli anni, molte famiglie riscoprirono il fascino dell'agricoltura, usufruendo spesso del mulino Zamboni, che ad oggi rimane l'unico mulino privato in provincia di Como. Senz'altro un grande traguardo!
Spero che abbiate apprezzato l'approfondimento di oggi, al prossimo post!
Fonte:

Post:#17- M come...

L'Abecedario della Macinatura

Bentornati su Deus Ex Macina,
nel post di oggi ci dedicheremo alla stesura di un abecedario della macinatura, elencando parole fondamentali nella storia della nostra azione preferita.
Buona Lettura!
  • Acqua-(fonte principale d'energia per i mulini medievali)
  • Blake-(criticò i danni socio-economici della seconda rivoluzione industriale attraverso metafore che dipingevano"oscuri mulini satanici"-"Milton: a poem in two books")
  • Chilometri-(dal modo di dire "macinare chilometri")
  • Dearman Richard-(inventore del primo macinacaffè moderno)
  • Erba?
  • Farina-(abbastanza autoesplicativo)
  • Gialal Al-Din Rumi-(poeta mistico persiano che scrisse:"Il Mulino")
  • Ho Chi Minh-(rivoluzionario vietnamita che disse:" stretto dentro la macina il, seme soffre..."-vedi step 1)
  • Il Mugnaio Urlante-(romanzo di Arto Paasilinna, che narra la vita travagliata di un'uomo incompreso, che troverà la pace soltanto nell'eremitismo)
  • Levigatoio-(strumento arcaico per la macinatura della farina più raffinata)
  • Macinare-(scontato? Forse, ma inevitabile)
  • Non so cosa scrivere...
  • Olive-(macinate nei frantoi)
  • Peugeot-(principali produttori di macinacaffè del '800)
  • Quinoa-(pianta erbacea annuale, che se macinata offre un'alternativa alla farina di cereali)
  • Ruota della Macina-(indispensabile per fare un buon lavoro...)
  • Schiavi-(nell'antichità i mulini più diffusi erano quelli a forza animale, spesso mossi da schiavi)
  • Tabacco-(spesso macinato prima della consumazione)
  • Un'ultimo sforzo...
  • Vento-(altra fonte d'energia fondamentale per i mulini medievali)
  • Zafferano-(una delle spezie più famose, ottenuta macinando i pistilli del omonimo fiore)
Spero che abbiate apprezzato questo approfondimento, al prossimo post!

mercoledì 27 maggio 2020

Step:#8- Invecchiare con Stile, Pt.2

La Macinatura nell'Antichità


Bentornati su Deus Ex Macina.
Donna che macina cereali, 3300 a.c.
In un vecchio post abbiamo affrontato il tema della macinatura nell'arte figurativa, imbattendoci in una opera piuttosto particolare...
Si tratta di una statuetta egizia conosciuta come "Donna che macina cereali", nella quale viene rappresentato strumento poco conosciuto: il levigatoio.
È un'antico attrezzo che venne ideato per poter macinare con maggior efficienza i cereali, che risultavano inadatti alla pilatura nel mortaio. Il levigatoio consisteva semplicemente in una lastra di pietra dai bordi rialzati, che formavano una piccola conca nella parte superiore; la lastra era dunque affiancata da una pietra rotondeggiante a forma di rullo, detta "macinello".
Dunque bastava far scorrere il macinello avanti e in dietro sulla lastra, imprimendo una rotazione costante alla pietra. In questo modo le donne, le principali addette a queste mansione, potevano macinare con poca fatica modeste quantità di cereali, vantando un'alta raffinatura dei chicchi.
Levigatoio a Tramoggia
Al levigatoio, nel V secolo a.c., succedette il levigatoio a tramoggia, che sostituiva il macinello con una piccola macina in pietra mossa manualmente. La vera "rivoluzione" risiedeva nel foro ad imbuto presente al centro della ruota che, una volta riempita di cereali, forniva un'approvvigionamento costante di materie prime nella parte inferiore della macina.
spero che abbiate apprezzato l'approfondimento di oggi, al prossimo post!
Fonte:
https://aiams.eu/storia/il-levigatoio.html



domenica 17 maggio 2020

Step:#16- Rullo di Tamburi...

Lo Sponsor della Macinatura


Mulino a rulli di Wegmann
Bentornati su Deus Ex Macina,
oggi abbiamo un ospite speciale, l'ingegnere Federigo Wegmann.
Il signor Wegmann, originario di Napoli, ricopre un ruolo di spicco nel progresso tecnologico del XIX secolo, in quanto fu in grado di apportare notevoli migliorie ai mulini a rullo dell'epoca. Dunque, per onorare la sua carriera, osserviamo uno dei suoi progetti più importanti, brevettato nel 1872.
Si tratta di un mulino industriale specializzato nella raffinazione dei cereali, capace di operare con grande efficienza e in relativo silenzio; il successo di questa macchina risiede tuttavia nella particolare trasmissione e nella sua versatilità. Il mulino impiegava infatti due coppie di rulli metallici speculari, dove quelli centrali erano fissi al telaio principale, mentre quelli esterni erano liberi di ruotare intorno al rispettivo compagno. Questa mobilità era controllata da una coppia di leve situate alla base della macchina, e permetteva di modificare rapidamente l'intersezione tra i rulli, adattandosi
al tipo di cereali processato. La versatilità della macchina era ancor maggiore con l'aggiunta di due scivoli nella tramoggia, che permettevano di regolare il flusso di materie prime che giungevano ai rulli.
Infine diamo un'occhiata alla trasmissione...
Wegmann decise di alimentare direttamente solamente uno dei due rulli centrali, con una ruota per la trasmissione a nastro; questo rullo trasmetteva la rotazione al secondo rullo centrale tramite un ingranaggio. Dunque, con due ulteriori coppie di ingranaggi, si trasmetteva il moto ai rulli centrali.
Riconosco come sia una parte un po' ostica, a tal proposito vi consiglio di osservare la figura 4 del progetto.
Spero che abbiate apprezzato l'approfondimento di oggi, al prossimo post!
Fonte:
https://patentimages.storage.googleapis.com/1a/aa/0d/d687e6c79776e0/US182250.pdf

giovedì 14 maggio 2020

Step:#15- Una svolta inaspettata... ma piacevole!

La Macinatura nel '900


Bentornati su Deus Ex Macina,
proseguiamo la nostra odissea storica dando uno sguardo alla macinatura nel '900.
Grinder
In particolare oggi mi voglio soffermare su un utensile tascabile che ha avuto un'evoluzione piuttosto inaspettata: il grinder.
Si tratta di una piccola smerigliatrice manuale comunemente utilizzata per macinare o triturare erbe ed affini, la cui struttura è rimasta pressoché invariata nel tempo. 
Ma come funziona? Dal punto di vista più "tecnico" il grinder è generalmente costituito da due calotte e da un filtro intermedio; la calotta superiore e un lato del filtro sono dotati di una serie di denti metallici affilati che di incastrano l'uno con l'altro, permettendo comunque la rotazione assiale della calotta. Inserendo dunque l'erba che si vuole triturare sopra il filtro e ruotando la parte superiore dello strumento si procede alla macinatura del prodotto, che viene accumulato
nella calotta inferiore del grinder. 
Passando infine all'analisi storica dobbiamo innanzitutto riconoscere come il grinder sia uno strumento antico, che conobbe la sua vera fioritura solamente nei primi anni del '900, cavalcando l'onda della seconda rivoluzione industriale. Infatti in quegli anni si aprivano le porte della produzione manifatturiera di massa, permettendo la diffusione di nuovi oggetti nella quotidianità.
Tra questi c'era proprio il nostro grinder, originariamente ideato per macinare piccole quantità di erbe o spezie nelle cucine domestiche e nelle farmacie. Il grinder mantenne questo ruolo fino alla seconda metà del '900, quando gli amanti della marijuana vi riscoprirono lo strumento ideale per la macinatura dell'erba e del tabacco prima della consumazione, stravolgendo completamente la visione dello strumento e portando alla sua funzione odierna.
Spero che abbiate apprezzato l'approfondimento di oggi, al prossimo post!
Fonte:


mercoledì 6 maggio 2020

Step:#14- Macinatura Illuminante

La Macinatura nell'800


Bentornati su Deus Ex Macina,
dopo due post incentrati sui mulini è decisamente tempo di cambiare aria...
A tal proposito spostiamo la nostra attenzione su un'invenzione che ha segnato la vita domestica
dell'800: il macinacaffè.
Macinacaffè a parete di Wilson
Partiamo tuttavia da un po' di storia; la pianta del caffè è originaria dell'America e venne importata in Europa solo nel XVI secolo. I primi rudimentali macinacaffè apparvero in Europa e in Turchia soltanto nel secolo successivo e non differivano particolarmente dai macinaspezie dell'epoca.
Tuttavia per trovare il primo vero e proprio macinino dobbiamo aspettare il 1799 quando Richard Dearmann, un fabbro di Birmingham, brevettò il primo macinacaffè. 
Successivamente , nel 1818, l'americano Increase Wilson brevettò uno dei primi modelli di macinino a muro. Il macchinario consiste in un imbuto che convoglia i chicchi in una smerigliatrice cilindrica
mossa tramite una manovella; la polvere dunque cade dalla parte inferiore, pronta per essere stipata in un sacco. L'intera struttura risulta fissata su una plancia lignea, permettendo una facile installazione sulle pareti.
Modello di macinacaffè Peugeot
Nonostante questi prodotti fossero già diffusi in Europa ed in America, assistiamo alla vera fioritura dei macinacaffè in seguito alla seconda rivoluzione industriale, che aprì le porte alla produzione in serie permettendo una diffusione massiva di questi utensili.
Non posso che citare la "Peugeot Frerè", una delle principali industrie manifatturiere dell'800, che si specializzò nella 
produzione di diverse smerigliatrici domestiche a partire dal 1842. Un'altra industria di rilievo per l'epoca fu la "Tre Spade", originariamente nata da un progetto artigianale condotto dai fratelli Bertoldo. Sfruttando la crescente diffusione del caffè i Bertoldo fondarono il marchio nel 1894, avviando un'ampia produzione di macinini tale da competere con la Peugeot per il primato in Europa. Nel secolo successivo la Tre Spade riuscì a estendere il suo mercato anche in america, sfruttando le migrazioni di italiani nel nuovo continente per diffondere i suoi prodotti.
Spero che abbiate apprezzato l'approfondimento,al prossimo post!

Fonti:

Step:#13-Mulini Infernali

La Macinatura nel '700


Bentornati su Deus Ex Macina.
Nell'ultimo post c'eravamo lasciati con uno sguardo ai mulini dell'età pre-industriale, osservando l'impiego dell'energia eolica ed idrica per muovere i pesanti macchinari interni.
Tuttavia con l'avvento della prima rivoluzione industriale, entra in scena una tecnologia rivoluzionaria: la macchina a vapore. Ritengo superfluo ricordare come una simile invenzione abbia stravolto l'economia e i sistemi di produzione dell'Inghilterra, quindi concentriamoci su temi più di nostra competenza.
Purtroppo non abbiamo molti reperti di mulini a vapore, in quanto gli impianti industriali vennero soppiantati da macchinari elettrici nel corso del '900 e molti dei mulini "privati" sono andati perduti.
Possiamo citare il mulino di Aurora (New York), uno dei primi mulini della costa occidentale dell'Hudson ad essere alimentati a vapore, che sfortunatamente andò distrutto nel 1974 da un crollo.
Nonostante l'apparente scarsità di reperti possiamo ritrovare numerose opere letterarie e filosofiche che citano i mulini a vapore; esemplare è la prefazione di "Milton: a Poem in two Books" di William Blake, nella quale il celeberrimo poeta si figura degli "oscuri mulini satanici", denunciando i gravi danni socio-economici causati dalla rivoluzione industriale. In particolare Blake si schiera a favore dei ceti meno abbienti, spesso privati dei loro lavori e costretti a diventare operai, aggravando ulteriormente la dicotomia sociale.
La stessa metafora la ritroviamo nelle tesi filosofiche di Karl Marx che, analizzando lo sviluppo dell'economia nella storia, scrisse:"Il mulino a braccia vi darà la società feudale, il mulino a vapore la società capitalistica..."
Spero che abbiate apprezzato, al prossimo post!
Fonte:
https://en.wikipedia.org/wiki/Steam_mill

mercoledì 29 aprile 2020

Step:#12- Il Mulino Ritrovato

La Macinatura nel Medioevo


Bentornati su Deus Ex Macina,
Mulino a forza animale a clessidra
nei post precedenti abbiamo parlato del mortaio, uno degli strumenti più antichi atti alla macinatura: il mortaio. È tempo di aggiornarci spostando la nostra attenzione sui mulini, la macchina per macinare per eccellenza. Si tratta di una tecnologia piuttosto antica, tanto da essere citata da Catone nell'opera "De Agri Cultura", testimoniandone l'esistenza già dal III secolo a.c.. In particolare Catone ne descrive la forma più arcaica, ovvero il mulino a forza animale, una macchina che sfruttava una macina a clessidra mossa da un asino o da due o più schiavi. Inutile aggiungere che si trattava di uno strumento rudimentale, il cui principale problema risiedeva nello sforzo immane necessario ad operare la macchina, limitandone drasticamente l'efficacia. Ciò nonostante venne impiegata sino al VIII secolo d.c., quando in Europa si abolì la schiavitù, richiedendo lo sviluppo di tecnologie più all'avanguardia.
Dunque assistiamo alla diffusione dei mulini fluviali e dei mulini a vento, grandi macchine che imbrigliano l'energia idrica o eolica attraverso l'impiego di apposite turbine, sfruttando la rotazione dell'asse per azionare i macchinari interni.
Si tratta di una tecnologia capace di affascinare anche le menti più brillanti dell'epoca, quali Leonardo Da Vinci; il celebre scienziato infatti crebbe vicino alle pendici del Montalbano, dove all'epoca dovevano sorgere diversi mulini fluviali. Questi colsero l'attenzione del giovane, che iniziò a studiarne il funzionamento e realizzare schizzi.
Spero che abbiate apprezzato l'approfondimento di oggi, al prossimo post!
Fonti:
https://www.leonardodavinci-italy.it/il-mulino-di-leonardo-da-vinci
https://aiams.eu/storia/mulini-a-forza-animale.html

Step:#11-Solidarietà tipo 00

La Macinatura ai tempi del Coronavirus


Bentornati su Deus Ex Macina.
Siamo sinceri: il coronavirus ci sta consumando. La reclusione ci rende sempre più insofferenti verso chi ci circonda, privandoci di quell'altruismo e senso collettivo necessari al superamento delle difficoltà.
Lodevole invece è la generosità della signora Carmela, un ottantaduenne campana che si è prodigata nel macinare oltre mezzo quintale di grano nel suo piccolo mulino a pietra, producendo 25 chilogrammi di farina da donare ai più bisognosi.
Si tratta di un atto semplice, dal quale traspare un puro senso di solidarietà. Per quanto possa apparire scontato, i piccoli sacrifici quotidiani sono la chiave per il successo della ripresa collettiva del nostro paese. Sono concetti ormai ripetuti in modo automatico, tuttavia quando arriva il nostro turno spesso la pigrizia e il bene individuale prevalgono sull'interesse comune.


"In teoria non c'è differenza tra teoria e pratica. In pratica c'è."
-Yogi Berra

martedì 21 aprile 2020

Step:#10- Post Home Theatre

La Macinatura al Cinema


Bentornati su Deus Ex Macina.
È inutile nasconderlo, stiamo affrontando un periodo difficile dove la noia è all'ordine del giorno...
non vedo occasione migliore per godersi un buon film con il buon vecchio Deus Ex Macina!
Per l'occasione vi propongo "La Città Incantata" un'opera dell'acclamato Hayao Miyazaki, celebre regista ed animatore giapponese. La pellicola narra l'avventura di Chihiro, una bambina che per salvare i suoi genitori inizia a lavorare in terme frequentate dagli spiriti, mettendo a repentaglio la propria identità.
Tuttavia dobbiamo mantenere alti i nostri standard, quindi non ci soffermeremo ulteriormente sulla trama, bensì andremo al momento saliente che tutti stavate aspettando: La Macinatura.
Vi presento dunque Kamaji, lo spirito delle caldaie, uno dei personaggi più iconici ed apprezzati di Miyazaki. Si tratta di uno Tsuchigumo, un ragno umanoide appartenente al folklore giapponese, nonché simbolo dell'industria e del progresso. Non a caso lo ritroviamo nel cuore pulsante delle terme, intento ad operare le caldaie e a macinare erbe aromatiche per la preparazione di essenze.
Ecco quindi il nostro spirito intento ad utilizzare il suo bizzarro strumento...

La Città Incantata, Hayao Miyazaki-Studio Ghibli, 2003
Con questo sguardo torvo vi saluto, al prossimo post!


giovedì 9 aprile 2020

Step:#09- Prenditi sta dose... di Cultura

La Macinatura nell'Arte


Bentornati su Deus ex Macina,
è giunto il momento di dedicarsi alla nostra dose di cultura quotidiana. Quindi, senza ulteriori indugi, godiamoci qualche sana opera d'arte... sulla macinatura, ovviamente!
Per iniziare vi propongo "Donna che macina cereali", una scultura egizia di piccole dimensioni risalente al 3300 a.c.. Si tratta di una statuetta in pietra calcarea dipinta, piuttosto autoesplicativa e di semplice fattura, attualmente conservata presso il Museo Archeologico nazionale di Firenze.
Donna che macina cereali, 3300 a.c.
Affrontiamo un poderoso salto storico, sposandoci all'Impressionismo. Qui troviamo Claude Monet, celebre pittore dallo spiccato gusto per la bellezza naturale, testimoniata dal magnifico giardino della residenza di Giverny, nonché da numerosi dipinti. Particolarmente rilevanti sono le opere realizzate durante i suoi viaggi in Olanda, dove il pittore è stato ammaliato dai mulini rurali, immersi in un mare di tulipani. Tra le numerose opere vi propongo "Tulipani Olandesi", realizzato nel 1872 e conservato nel Museo d'Orsay.
Tulipani Olandesi, Monet, 1872

Terminiamo il nostro excursus artistico con un'opera di Cézanne, avveniristico pittore francese del diciannovesimo secolo nonché precursore del Fauvismo e del Cubismo. Anticipando quest'ultimo, nel corso della sua carriera Cézanne cercò di approssimare le figure a forme geometriche semplici, dando spessore e profondità alle opere tramite un sapiente impiego del colore.
Possiamo osservare questa tecnica nel dipinto "Macina e cisterna nel bosco", un olio su tela realizzato tra il 1892 e il 1894, oggi conservato presso la Barnes Foundation in Pennsylvania.
Macina e cisterna nel bosco, Cézanne, 1892-1894
Con questa perla vi saluto, al prossimo post!
Fonti:
https://www.analisidellopera.it/donna-che-macina-cereali/
"Il Cricco di Teodoro, Itinerario nell'Arte"-Zanichelli

Step:#08- Invecchiare con Stile

La Macinatura nell'Antichità


Bentornati su Deus ex Macina,
oggi affrontiamo una questione storica: quanto è antica la macinatura?
Le radici di questa pratica sono senz'altro remote, tanto da rendere impossibile una datazione precisa.
Mortaio e Pestello
Possiamo tuttavia appoggiarci ad uno degli strumenti più antichi creati dall'uomo: il mortaio; si tratta di una ciotola, generalmente di pietra o metallo, accompagnata dal pestello, un oggetto pesante e smussato dalla forma di clava. Il nome di questo strumento deriva dal latino mortarium, letteralmente "contenitore per la triturazione".
Esistono varie testi antichi che citano il mortaio, ad esempio il Papiro Ebers; si tratta di un manoscritto egizio risalente al 1500 a.c. che contiene uno dei più ampi trattati di medicina ed erboristeria dell'antichità. Nonostante alluda varie volte alla magia ed ai demoni come cause dei mali, il papiro dimostra un'inaspettata conoscenza medica per l'epoca. Infatti troviamo "capitoli" dedicati al funzionamento del cuore, riconosciuto come fulcro della circolazione dei fluidi corporei; seguono trattati sui tumori, contraccezioni, riconoscimento delle gravidanze e su vari disturbi fisici e mentali.
Papiro Ebers, 1500 a.c.
Il manoscritto si conclude con una serie di cure ed unguenti di preparazione artigianale per fronteggiare i mali e i parassiti. L'opera venne acquistata da Edwin Smith a Luxor nel 1862, venendo poi ceduta all'egittologo tedesco Georg Ebers, che pubblicò nel 1875 la trascrizione in latino, dandole il suo nome. La traduzione venne completata infine da H. Joachim nel 1890, che lasciò il papiro presso l'Università di Lipsia, dove Ebers era solito insegnare.
Inoltre nei post precedenti abbiamo già visto come nell'Antico Testamento si descrivesse l'uso del mortaio da parte degli ebrei. Infatti durante l'Esodo dall'Egitto si narra come fossero soliti macinare nei mortai la manna per preparare focacce.
Con questo atto divulgativo vi saluto, al prossimo post!

Paraboleggiando...

Bentornati su Deus Ex Macina,
ormai siamo prossimi alla Pasqua, la festa più importante del cristianesimo; in onore dell'occasione proseguiremo la nostra odissea letteraria esplorando il best-seller definitivo, la Bibbia.
Iniziamo con uno episodio dell'Esodo, in cui Dio invia quaglie e manna per sostenere la fuga di Mosè e dei suoi fedeli attraverso il deserto. La manna pioveva dal cielo e veniva macinata nei mortai per produrre pane e focacce, sostentando il popolo ebraico.

"Di sera vennero le quaglie e il popolo non doveva nemmeno faticare per catturarle. La manna scese come la rugiada. Essi la chiamarono "Manna, Man hu", che vuol dire, "che cosa è questo"? "è una razione"; "è la razione che il nostro Dio ci ha assegnato e noi la prenderemo e Gli saremo grati". Era un cibo gustoso e salutare. La manna piovve dal cielo e apparve quando la rugiada si sciolse, come una parte piccola intorno a qualcosa, così piccola come il gelo canuto, come seme di coriandolo, simile a perle colorate. La manna cadeva solo sei giorni alla settimana e in quantità doppia il sesto giorno; covava vermi e diventava nociva se mantenuta più di un giorno, a parte il sabato. Il popolo non l'aveva mai vista prima. Si poteva macinare in un mulino o schiacciare in una malta e farne focacce da cuocere. Piovve per tutti i quaranta anni che gli Israeliti rimasero nel deserto, dovunque essi si trovassero e cessò quando essi arrivarono a Canaan. Appariva diversa da qualsiasi cosa provata prima. Essi dovevano raccogliere la manna ogni mattina."

Esodo 16, 13-21

Un richiamo alla macinatura si può trovare anche nel Vangelo secondo Matteo, in cui Gesù dissuade gli uomini dallo scandalizzare i deboli nella fede, minacciandoli con una pena atroce:
"Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare."
Matteo 18, 6
Spero che abbiate apprezzato questo approfondimento religioso, al prossimo post!
Fonti:
Bibbia

domenica 5 aprile 2020

Step:#07-Buono come il pane

La Macinatura nella Poesia


Bentornati su Deus Ex Macina,
nell'ultimo post ci siamo dedicati ad un approfondimento letterario e, proseguendo sulla stessa lunghezza d'onda, oggi vi propongo un'opera di Gialal Ad-Din Rumi, il maggior esponente della poesia mistica persiana. In "Il Mulino" il poeta sfrutta un'ardita metafora per analizzare il rapporto tra l'uomo, rappresentato dalla macina, e Dio. Il fedele risulta mosso dall'acqua e dal mugnaio, manifestazioni della consapevolezza verso Dio, che plasmano il suo animo e lo spingono a compiere opere buone, come il pane.

"Il Mulino"

Come "grano è il cuore, e noi siamo la macina del mulino:
che può sapere la macina di questo suo eterno girare?
Il corpo è come il sasso e l'acqua ne sono i pensieri e le pene;
dice il sasso:-"L'acqua sa quel che avviene..."-
E dice l'acqua:-"Chiedi al Mugnaio piuttosto,
ch'è lui che ha scavato il canale a far scendere l'acqua"-
E il mugnaio ti dice:-"O tu che mangi e ti nutri,
se non girasse la ruota come nascerebbe il pane?"-
Ma molte sono le cose che qui si potrebbero dire:
taci dunque, e chiedile, che te le dica, a Dio!
Gialal Ad-Din Rumi

Per maggiori approfondimenti vi consiglio la pagina:
Spero che abbiate apprezzato, al prossimo post!


sabato 4 aprile 2020

Step:#06- Titolo in elaborazione...

La Macinatura nella Letteratura


Bentornati su Deus Ex Macina.
Per il post di oggi mi sono avventurato nei meandri della letteratura alla ricerca di opere incentrate sulla macinatura. Sebbene la descrizione tecnica dell'atto sia generalmente riservata ai romanzi storici, è possibile trovare testi di narrativa che offrono piccoli scorci sulla nostra attività. Dunque vi propongo "Le Metamorfosi", celeberrima opera di Apuleio che risale al II secolo, nonché l'unico romanzo latino pervenutoci nella sua interezza. L'opera narra le disavventure di Lucio, un giovane che viene accidentalmente tramutato in un asino, dando via a numerose peripezie che infine restituiranno la forma umana e una nuova consapevolezza di sé al giovane.
In particolare nel nono libro il protagonista viene venduto ad un mugnaio, diventando la nuova bestia da soma del mulino.
Ecco lo stralcio in questione, buona lettura!

"E il giorno dipoi, condotto in un mercato, fu’ messo allo ’ncanto una volta; e più totte lire, che non mi avea comprato Filebo, mi pagò un mugnaio, che abitava in un altro castelletto poco lontano: il quale, caricomi di grano, che egli aveva comprato sul medesimo mercato, per una strada tutta piena di sassi e di pruni me ne menò al suo mulino: entro al quale non picciol numero di bestie colle loro volte, e il dì e la notte, supplendo al difetto dell’acqua, s’aggiravano intorno alle macine. Ma il nuovo padrone, a cagione che nella prima giunta io non mi sbigottissi per così strana servitù, mi mise in una buona stanza, e mi fece traboccar la mangiatoia e la rastrelliera; e volle che il primo giorno fusse feriato. Ma non pensassi però, che quella abbondanza del mangiare e dell’ozio durasse più che quel giorno; chè, venutone poscia l’altra mattina, io fui legato ad occhi chiusi ad una di quelle macchine, la maggiore che vi fusse; e dandomi dietro uno con uno scudiscio, fui forzato a far la volta tonda; perchè nel picciolo spazio di quel circolo troppo velocemente rivolgendomi, un de’ miei piedi l’altro mi calpestava. E benchè spesse volte, quando io conversava tra gli uomini, io avessi veduto voltare di queste macchine, e anche asino ne avessi, com’egli vi può ricordare, voltate un’altra volta, contuttociò mostrandomi ignorante e mal pratico di questo esercizio, stimando, stolto ch’io era, che come inutile per questo mestiero e’ mi adoprerebbono a qualche cosa più agevole, o mi darebbono le spese senza farmi durar fatica, spesso spesso, mostrando una grandissima maraviglia, mi stava fermo come una cosa balorda. Ma non solo indarno per allora, ma con mio grave danno esercitai, non vo’ dir l’astuzia, ma la mia semplicità; imperocchè io non mi era prima fermato, ch’e’ mi erano parecchi addosso con bastoni, e mettendo a romore ciò che v’era, non restavano di caricarmi di bastonate, sintantoch’e’ mi vedessero camminare: perch’io, dato bando a tutti i miei consigli, e messo ogni mia forza ad una fune di giunchi, colla quale era legato a quella macine, mi diedi a girare colle più belle volte che voi vi possiate pensare, in modo che questa mia mutazione mosse non picciole risa a tutte quelle brigate: e così durò la cosa sino all’ora valica di desinare; ed allora fui menato alla mangiatoia, dove io, ancorchè fussi stracco e avessi gran necessità di mangiare, pure sollecitato dalla mia solita curiosità, lasciando il cibo, del quale io aveva larghissima copia, con non picciolo mio piacere considerava i diabolici strumenti della rincrescevole arte di quella bottega."
"Le Metamorfosi", IX libro di Lucio Apuleio
 
Mosaico bizantino ispirato a "Le Metamorfosi", V secolo, Istanbul

Per concludere mi piacerebbe rievocare un altro classico della letteratura:
Don Chisciotte della Mancia, opera dello scrittore spagnolo Miguel de Cervantes Saavedra che narra le bizzarre imprese di un cavaliere errante. Nell'episodio più famoso, Don Chisciotte scambia dei mulini a vento per minacciosi giganti e, nonostante gli ammonimenti del suo compagno, si scaglia al galoppo contro di loro, schiantandosi rovinosamente sull'edifico. La vicenda divenne talmente iconica da ispirare un nuovo modo di dire: "combattere contro i mulini a vento" spesso usato per descrivere una lotta vana, contro un nemico inesistente.
Spero che abbiate apprezzato, al prossimo post!
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Le_metamorfosi_(Ovidio)
"Le Metamorfosi"-Ovidio

Step:#05-Il Ritorno del Re

La Macinatura Mediatica


Bentornati su Deus Ex Macina,
come figli di un'era digitale, siamo vessati da un costante bombardamento mediatico, divenuto ormai parte integrante della nostra quotidianità. In questo mare di informazioni è facile imbattersi in pubblicità di ogni sorta, dagli stili più disparati. Per non smentirmi, ve ne ripropongo una incentrata sul nostro tema...
Buona visione!
https://www.youtube.com/watch?v=c3gPZ3U4sJw
Dopo questa perla vi saluto, al prossimo post!

lunedì 30 marzo 2020

Step:#04-La Madre dell'era cosmica

La Macinatura nella Mitologia


Bentornati su Deux Ex Macina, in onore del blog oggi ci concentreremo su un po' di sana mitologia.
Bassorilievo raffigurante la dea Cihuacoatl
In particolare vi parlerò di Cihuacoatl, la donna serpente della mitologia azteca. Era la dea della fertilità, protettrice delle madri, in particolare di coloro che morivano di parto (avverto un vago senso di fallimento...). Nonostante i palesi limiti della nostra divinità, lei risulta fondamentale per la nostra stessa esistenza; infatti la religione azteca prevedeva la suddivisione del tempo in ere cosmiche, scandite da fasi di creazione e distruzione guidate dagli dei del pantheon precolombiano. Dunque, per assicurare la prosperità della nostra era, Cihuacoalt macinò le ossa delle generazioni umane precedenti mischiandole con il suo stesso sangue, completando la fase di creazione assieme a Quetzalcoalt, il serpente piumato.
Infine la leggenda vuole che Cihuacoatl abbandonò il suo unico figlio Mixcoalt in un crocevia e, rendendosi conto dell'errore commesso, vi ritorni ogni anno per piangere il figlio perduto, trovando al suo posto un coltello sacrificale.
Su questo lieto fine vi saluto, al prossimo post!
Fonte:
https://it.wikipedia.org/wiki/Cihuacoatl                                                                                                                                                                                   #madredell'eracosmica

Step:#03-Deus Ex...



Elegante raffigurazione di una macina in pietra
Fonte:
io.

Step:#02-Genesi.

Bentornati su Deus Ex Macina,
ho sempre trovato affascinanti i modi con cui comunichiamo, ritrovandomi spesso a riflettere come l'uomo sia arrivato ad attribuire ad un fenomeno o ad un oggetto il suo nome. A volte non è possibile ricostruire precisamente l'evoluzione di una parola, ma si può facilmente sopperire tramite una leggenda.
Il dio Vulcano che adopera il suo maglio
Si narra che nella gloriosa Roma vivesse Damide, un talentuoso artigiano noto in tutta la città per le sue opere magnifiche, che si credeva potessero eguagliare quelle divine. Negli anni la fama alimentò l'arroganza di Damide, portandolo a sfidare Vulcano, il dio dei fabbri. Non tollerando la tracotanza del mortale, Vulcano punì Damide vibrando un possente colpo con il suo maglio, riducendo in polvere la bottega. Privato di tutti i suoi averi, l'artigiano non poté che prostrarsi alla punizione divina, conducendo una vita di stenti. Damide iniziò dunque a vagabondare per l'Impero, narrando la sua storia come un triste monito, suscitando lo stupore e la pietà dei suoi ascoltatori. Col tempo, il racconto del povero artigiano divenne una leggenda destinata ad essere tramandata dai posteri; questi erano affascinati dalla furia distruttrice dello strumento divino, tanto da riferirsi
ad esso come la machina capace di polverizzare perfino la pietra.                       
È facile immaginare come nei secoli successivi questa espressione si sia evoluta nell'odierna "macina". Si tratta ovviamente di una delle tante possibilità, ma non possiamo certo escluderla.
Con questa vi saluto, al prossimo post!
Fonte:
Fervida Immaginazione...

Step :#01 Bis-Sguardo Multiculturale

Bentornati su Deus Ex Macina,
avendo già scoperto le origini latine del termine "macinare", oggi possiamo continuare la nostra indagine linguistica soffermandoci su alcune delle lingue più diffuse nel mondo.
Iniziamo dall'inglese, in cui ritroviamo l'espressione "to grind"; questa deriva da grindan  forgrindan, due termini che a loro volta affondano le radici nel proto-germanico, in particolare dalla parola grindanan (il corrispettivo di "terra").
Spostiamoci al tedesco e con esso alla parola "schleifen" la quale può essere ricondotta a slifen, termine risalente al IX secolo che ricopriva vari significati quali affilare, lisciare o scivolare, alludendo ad ogni sorta di azione abrasiva.
Concludiamo con due lingue neolatine, il francese e lo spagnolo; in esse ritroviamo rispettivamente le espressioni "moudre" e "moler", le quali derivano entrambe dal latino molere, che significa mola o mulino.

Spero che abbiate apprezzato l'approfondimento di oggi.

venerdì 27 marzo 2020

Step:#01-Tutto si macina


Una azione antica? O forse no, ancora oggi il macinare rientra nella nostra vita quotidiana più di quanto noi immaginiamo. Ma cosa maciniamo? Farine, chilometri, spezie, caffè, piantine verdi miracolose e la lista è ancora lunga.
Iniziamo tuttavia dalla definizione:
si indica con macinare l'atto di ridurre in polvere, in piccoli frammenti o granuli attraverso l'impiego di macine o altri strumenti. Il termine deriva dal tardo latino "machinare", derivazione di "machina" (macchina, mola).(fonte:http://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/macinare/).
Senz'altro la macinatura nasce come un'attività umile, trovando largamente spazio nella cultura e nel lessico popolare.; infatti è facile sentire proverbi e modi di dire ad essa legati.
Tra i più diffusi ritroviamo "Acqua passata non macina più", proverbio che allude ad eventi passati non più rilevanti, oppure "Chi primo arriva, primo macina" riferito invece a coloro che, grazie alla loro laboriosità o tempestività, godono di occasioni migliori.
Nonostante la sua originaria umiltà, spesso troviamo la macinatura al centro di metafore filosofiche e teologiche; esemplare è il pensiero di Ho Chi Minh, rivoluzionario che guidò il Vietnam verso l'indipendenza dal Giappone, che disse:
"Stretto dentro la macina | soffre il seme di riso | ma passata la prova | guardate com'è bianco! |
Così è pure degli uomini | il mondo in cui viviamo | il dolore matura: | la nostra umanità."
Con questa citazione vi saluto, al prossimo post!
Fonte:
https://le-citazioni.it/frasi/317439-ho-chi-minh-stretto-dentro-la-macina-soffre-il-seme-di-riso/

Step:#25- Cala il Sipario...

La Sintesi Finale Bentornati su Deus Ex Macina, siamo ormai giunti al termine di questo blog. Lo so, è una grande perdita. Prima ch...